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Palle da biliardo esplosive: la storia della plastica

I movimenti verdi non scoprono nulla di nuovo: le campagne per salvare gli elefanti africani dai bracconieri che li abbattono per prenderne le zanne e rivenderle ai mercanti d'avorio erano già state fatte più di un secolo fa, con i risultati che oggi abbiamo sotto gli occhi.

La crisi d'avorio del lontano 1863, legata appunto alla preoccupante riduzione del numero di elefanti africani, spinse a cercare un materiale alternativo, almeno per alcuni prodotti meno pregiati rispetto ai monili.

In particolare, negli Stati Uniti, una delle maggiori case produttrici di biliardi, sensibile al problema, lanciò un concorso con un cospicuo premio in denaro per chi avesse trovato il modo di sostituire le bilie di avorio con bilie di un materiale meno pregiato ma altrettanto adatto allo scopo.

Tra i molti concorrenti entrarono in lizza due stampatori del New Jersey, John e Isaiah Wesley Hyatt, allettati dal premio promesso dalla grande azienda. Provarono vari materiali, ricorrendo a quelli che avevano a disposizione, finché si concentrarono su una miscela composta da segatura e carta, tenute insieme dalla colla. Mentre stavano provando la magica pozione, che dimostrava comunque una cattiva coesione, John si tagliò inavvertitamente un dito. Interruppe allora il lavoro e andò a prendere in cucina del collodio (allora usato a questo scopo) per proteggere la ferita.

Con sorpresa, trovò che la bottiglia si era rovesciata: il solvente era evaporato ed era rimasto uno strato di nitrato di cellulosa nel contenitore. Lo stampatore pensò che quello strano materiale potesse servire meglio della colla allo scopo finale di costruire le palle da biliardo.

Dopo qualche esperimento, i due Hyatt arrivarono al risultato voluto: una miscela a base di nitrato di cellulosa, canfora e alcol, scaldata sotto pressione formava una sostanza che ben si prestava alla costruzione delle bilie. Senza saperlo, i due avevano inventato il primo materiale plastico sintetico.

I fratelli Hyatt parteciparono con le loro bilie perfette al concorso, sicuri di vincere. Ma ne uscirono inaspettatamente sconfitti: le loro palle da biliardo, messe alla prova, avevano infatti un piccolo difetto. Ogni tanto esplodevano. La spiegazione? Il nitrato di cellulosa unito alla nitroglicerina era alla base della dinamite inventata da Alfred Nobel. La canfora usata dai due fratelli Hyatt per le palle da biliardo aveva attenuato le capacità esplosive del nitrato di cellulosa ma evidentemente non le aveva del tutto eliminate.

 

  

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