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L'anestesia: Horace Wells e la rissa sul palco

Nessuno oggi potrebbe pensare di sottoporsi a un intervento chirurgico senza anestesia. Eppure centocinquant'anni fa la possibilità di non provare dolore era una pura utopia, finchè un caso del tutto fortuito non trasformò il destino del paziente sofferente sotto i ferri in quello del paziente sofferente soltanto dopo l'operazione. Significava cambiare la faccia della chirurgia, avvicinandola alla medicina e rendendola più "umana", facendo definitivamente dimenticare il barbiere-chirurgo, disprezzato dai medici, e aprendo l'epoca d'oro del bisturi.

Se oggi si può entrare tranquilli in sala operatoria, quanto meno entrarvi certi di non provare dolore, il merito va a uno spettacolo di intrattenimento tenuto nel 1844 a Hartford, nel Connecticut, negli Stati Uniti. Protagonista dello show non era un attore o un artista, ma un... gas: il gas esilarante. Scoperto nel 1772 da Joseph Priestley – che, tra l'altro, aveva scoperto l'ossigeno grazie a un classico episodio di serendipità – il protossido d'azoto aveva mostrato fin dall'inizio due caratteristiche: l'innocuità, essendo non tossico, e la capacità di modificare il tono dell'umore delle persone, rendendole ciarliere, ridanciane, e scatenando a volte atteggiamenti di ingiustificata violenza. La sua azione era talmente peculiare da fargli meritare il nome inglese di gas che fa ridere (laughing gas), tradotto in italiano nel ben noto gas esilarante.

La produzione del protossido d'azoto per una settantina d'anni si era trascinata tra alti e bassi, avendo come scopo principale l'uso dilettevole del gas esilarante. Questo veniva usato in salotti o anche in locali pubblici, a scopo ricreativo, per goderne i piacevoli effetti.

Proprio da uno di questi spettacoli "esilaranti" offerti al pubblico nasce la storia dell'anestesia. Il presentatore, un tal Colton, invitò vari spettatori a salire sul palco per provare l'ebbrezza del gas che faceva ridere. Nelle prime file sedeva Horace Wells, un dentista, che si era fatto convincere da un amico, Samuel Cooley, a recarsi allo spettacolo. Cooley accettò con entusiasmo l'invito del presentatore, e si offrì come volontario, per sperimentare di persona le straordinarie qualità del gas, insieme ad altri spettatori. Su Cooley, purtroppo – o, forse, guardando le cose con il senno di poi, sarebbe meglio dire per fortuna – il gas fece tutt'altro che un buon effetto: scatenò infatti il suo animo violento e ne nacque una rissa, placata la quale Cooley e il suo contendente vennero rispediti tra il pubblico. Cooley prese posto accanto a Wells, ma ben presto sentì qualcuno che gli batteva sulla spalla. Era lo spettatore seduto nella fila subito dietro alla sua, che aveva visto formarsi sotto la sedia di Cooley una grossa macchia di sangue, non appena questi era tornato al suo posto.

In effetti, durante la colluttazione, Cooley si era ferito a una gamba, e aveva anche perduto molto sangue. Non si era però accorto di nulla, nè del dolore nè men che meno di essersi ferito.

Dopo aver soccorso l'amico e averlo interrogato sull'accaduto, Wells ebbe l'illuminazione. Pensò che il gas avesse in qualche modo ridotto la sensibilità al dolore dell'amico. E a tal punto si era convinto della giustezza del suo ragionamento che decise di usare il gas esilarante come analgesico per l'estrazione di un dente. Non trovando "cavie" disponibili, si sottopose di persona all'esperimento. Chiamò un collega dentista, amico di studi, e dopo aver inalato una boccata di gas esilarante si fece estrarre un molare che da tempo gli dava fastidio, ma che non si era ancora deciso a farsi togliere, per timore del dolore. L'estrazione riuscì perfettamente, senza che il paziente-dentista sentisse alcun dolore. Fu un successo impensabile in un'epoca in cui ogni intervento del dentista era sinonimo di dolori talmente forti da sconsigliare di recarsi dal cavadenti.

Soddisfatto ed entusiasta per aver provato su di sè gli effetti straordinari del protossido d'azoto, Wells organizzò una estrazione dimostrativa nell'anfiteatro del Massachusetts General Hospital di Boston, tuttora uno dei templi sacri della medicina d'oltreoceano.

Venne trovato il volontario, ben disposto a farsi togliere il dente malato, con la promessa di non provare alcun dolore. Purtroppo la smania di Wells di dimostrare l'efficacia del suo metodo lo spinse ad affrettare troppo i tempi. Iniziò e finì l'estrazione dentaria prima che il gas potesse fare pienamente il proprio effetto, per cui il malcapitato paziente urlò più volte dal dolore, trasformando il possibile exploit di Wells in un fiasco assoluto.

In seguito all'incidente, Wells lasciò la professione, e cercò in ogni modo di convincere i colleghi, quanto mai scettici, del valore della propria scoperta. Saranno in realtà altri a dimostrare, dopo qualche tempo, che aveva ragione. E l'imperfetto "aveva" non è casuale, perché a causa del suo insuccesso e dello scherno da parte dei colleghi, a soli quattro anni dalla sua luminosa idea Wells si tolse la vita.

  

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