U come…uomo! Chi erano e come vivevano i nostri
antenati? Cosa abbiamo in comune con loro? Troverete risposta a
queste e a tante altre domande nell'itinerario di queste pagine che
vi condurrà per le sale del Museo di Storia Naturale di Milano
dedicate all'evoluzione dell'uomo!
Un aiuto dai fossili Vi
siete mai chiesti come è possibile sapere qualcosa delle popolazioni
umane più antiche del nostro pianeta? Un aiuto fondamentale ci viene
dalla paleontologia, la scienza che studia i fossili,
resti e tracce "pietrificati" di organismi vegetali, animali e anche
umani, che si ritrovano numerosi in tutto il mondo. La sezione della
paleontologia che si occupa dell'evoluzione dell'uomo si chiama
paleoantropologia: attraverso i preziosi e purtroppo
frammentari fossili di ominidi rinvenuti in Africa, in Europa e in
Asia i paleoantropologi sono riusciti a ricostruire la storia
dell'uomo a partire da 4-5 milioni di anni fa. Ma
attenzione! Non pensate che il lavoro di questi studiosi sia
semplice; la maggior parte delle teorie che riguardano i nostri
progenitori e le loro abitudini sono delle supposizioni che non è
facile dimostrare.
I nostri "nonni" erano davvero delle
scimmie? L'uomo è un mammifero e appartiene all'ordine dei
primati. Le scimmie fanno parte di questo stesso ordine ma
non è corretto dire che l'uomo deriva dalle attuali scimmie. Per
capire meglio questo concetto possiamo immaginare il processo di
evoluzione come un albero che abbia molti rami: dai
rami più grandi si originano quelli più piccoli e così l'albero
cresce e si evolve. Alla fine potrà succedere che due rami pur
appartenendo alla stessa pianta sono molto distanti tra loro e non
hanno più relazione.
Questo è ciò che è successo all'ordine dei primati,
che si è evoluto in tante direzioni: da alcuni rami di questo
"albero" si sono originate le scimmie attuali mentre da altri rami
si è evoluto l'uomo, ossia la nostra specie. In definitiva, lo
scimpanzé non è il "nonno" dell'uomo, ma è suo "cugino": uomo
e scimpanzé, infatti, come cugini, hanno un antenato in comune, che
viveva in Africa circa 7/8 milioni di anni fa.
Per fare un uomo ci
vuole… Quali sono i tratti che distinguono un uomo dalle
scimmie, ossia dal resto dei primati? Proviamo a fare un elenco…
- Bipedismo
È il modo di camminare
tipico di noi umani, ossia a due gambe; il principale vantaggio di
questo tipo di camminata è la possibilità di avere le mani
libere per fare altre cose come raccogliere oggetti,
fabbricare utensili e…che altro ancora? Prova a completare
l'elenco delle cose che si possono far con le mani…
- Cervello più grande e faccia piatta
Perché di una persona molto intelligente si dice che è un
"cervellone"? Perché la grandezza del cervello è segno di
maggiori capacità intellettive; infatti l'uomo ha un cranio
e quindi un cervello più grande, in proporzione, rispetto a quello
di tutti gli altri primati. La maggior parte degli esseri umani ha
una scatola cranica che può contenere tra i 1300 e i 1500 cm cubi
di cervello, tre/quattro volte più delle scimmie antropomorfe e
dei primi ominidi! Anche la faccia e la
dentatura sono molto diverse tra l'uomo e le scimmie: le
grandi scimmie antropomorfe hanno canini molto sviluppati simili a
zanne e mascelle (si può dire…muso) molto più sporgenti rispetto a
quelle dell'uomo.
- Dimensioni del corpo
Nell'uomo
moderno le dimensioni del corpo non presentano una differenza
significativa tra maschio e femmina, mentre negli altri primati
questa diversità è evidentissima. I fossili ci confermano però che
anche nei primi ominidi le femmine avevano un'altezza
compresa tra 0,9 e 1,2 m e pesavano tra 27 e 32 kg, mentre i
maschi erano alti poco più di un metro e mezzo e pesavano
circa più di 50 kg!
I primi ominidi I più
antichi ominidi (primati bipedi), sono stati denominati
australopitechi. I loro fossili sono stati ritrovati per la
maggior parte nell'Africa Orientale e Meridionale e risalgono
a 3/5 milioni di anni fa. Ne esistevano di "gracili" e di
più "robusti". Mentre gli australopitechi robusti sono un ramo morto
dell'evoluzione, molti studiosi ritengono che, intorno a 2 milioni
di anni fa, dalle forme gracili di australopiteco sia derivato il
genere Homo.
Il lungo viaggio
dell'uomo I fossili più antichi (circa 5 milioni di anni)
appartenenti agli antenati dell'uomo sono stati rinvenuti
nell'Africa orientale e meridionale; circa un milione e mezzo di
anni fa gli ominidi cominciarono a spostarsi nelle aree
meridionali del continente euroasiatico, mentre soltanto molto tempo
dopo attraversarono la barriera costituita dal mare raggiungendo
l'Australia. Per stabilirsi nelle Americhe, invece, ci volle molto
più tempo; i primi insediamenti sembra risalgano a 30.000 anni fa.
Il Museo di Storia
Naturale Nel Museo
di Storia Naturale di Milano un'intera grande sala è dedicata
all'origine e l'evoluzione dell'uomo. Attraverso una serie di
vetrine attrezzate con pannelli illustrativi e calchi di
fossili potremo imparare tante cose su questa affascinante
storia. Ecco le vetrine che non potete assolutamente perdere:
Vetrina 1 (e
2) Qui si parla delle caratteristiche dei Primati,
ossia dell'ordine di mammiferi cui appartiene anche l'uomo. I
primati hanno alcune interessanti caratteristiche che li
differenziano dagli altri mammiferi: una buona visione
stereoscopica (di profondità) e a colori, l'opponibilità del
pollice e un cervello altamente organizzato. Se volete
approfondire la storia dell'evoluzione dei primati potete guardare
anche la vetrina accanto, in cui è riportato un grande "albero
filogenetico" che ci racconta tante cose sull'evoluzione di questo
grande gruppo.
Vetrina 12 e 14 Qui possiamo
scoprire dove è "nato" l'uomo secondo i paleontologi; si
tratta una zona ben delimitata dell'Africa orientale, dove sono
stati rinvenuti i fossili più antichi di ominide. A partire da 12
milioni di anni fa l'inaridimento del clima in questa zona
trasformò la foresta, ambiente a cui erano ben adattati tutti i
primati, in savana. Alcuni primati riuscirono a sopravvivere meglio
in questo nuovo ambiente, modificando il proprio sistema di
locomozione e diventarono bipedi: erano i primi ominidi.
Nella vetrina 14 possiamo vedere il calco di alcune impronte
trovate nella località di Laetoli (Tanzania), che ci
confermano un fatto importantissimo: già 4 milioni di anni fa gli
ominidi avevano un piede come il nostro e camminavano perfettamente
come noi.
Vetrina 19 Questa vetrina è
tutta dedicata alla nostra "nonna" Lucy. Si tratta di un
australopiteco che per alcuni aspetti è già molto evoluto e vicino
all'uomo, mentre per altri mantiene delle caratteristiche arcaiche,
da scimpanzé, come le braccia molto lunghe e un cervello non molto
grande. Lucy di sicuro non era in grado di costruire
utensili per aiutarsi nella fatica quotidiana di trovare il cibo
per sfamarsi; preferiva cibarsi dei frutti che trovava e dei resti
delle prede cacciate da altri animali.
Vetrina 23, 24 e 43 In queste
vetrine facciamo la conoscenza con altri ominidi, sicuramente più
evoluti di Lucy. Si tratta di Homo habilis e di Homo
erecuts, che erano capaci di costruire utensili e che
affrontavano lunghe "camminate" per migrare da un posto all'altro.
Homo erectus fu probabilmente il primo ad usare il fuoco.
Nella vetrina 43 potremo scoprire come si fabbricano gli utensili
della preistoria, dalle famose amigdale ai raschiatoi, dalle lame ai
bulini.
Vetrina 33 Ancora un nostro
lontano "zio": si tratta dell'uomo di Neandertal che visse
tra 80.000 e 35.000 anni fa, proprio durante l'ultima epoca
glaciale. Questo ominide probabilmente aveva già una vita
spirituale: seppelliva infatti i propri defunti, dimostrando
quindi di credere in una vita dopo la morte.
Vetrina 36 e 37 Eccoci arrivati
a Homo sapiens (siamo proprio noi!), l'unica specie di
ominide rimasta sulla Terra a partire da 35.000 anni fa. La
vetrina ci invita a riflettere su ciò che differenzia veramente
questa ultima forma umana dalle precedenti: oltre a cacciare per
sfamarsi e a svolgere tutte quelle azioni che gli permettevano la
sopravvivenza, gli uomini di Cro-Magnon si dedicavano ad attività
che possiamo considerare "inutili": decorare pareti rocciose con
pitture, incidere figure e disegni geometrici sui
propri utensili, fabbricarsi degli strumenti musicali e
intonare le prime melodie. Ormai la differenza tra l'uomo e gli
altri animali è incolmabile!
|